Strategia mnemonica incorporata nella fonetica

Paese studiato: Belgio

Area di interesse: Consapevolezza fonemica

Tipo di difficoltà di apprendimento che la buona pratica supporta

  • Difficoltà di lettura e scrittura

 

Scopi e obiettivi della buona pratica

Negli ultimi decenni, le ricerche hanno dimostrato che la consapevolezza fonemica è uno degli strumenti migliori che gli/le insegnanti hanno a disposizione quando si tratta di insegnare a studenti neurodivergenti. Questi alunni e queste alunne devono superare l’ostacolo della comprensione dei fonemi e dell’apprendimento del loro utilizzo per creare parole, poiché è stato dimostrato che la conoscenza alfabetica è fondamentale per lo sviluppo dell’abilità di lettura, indipendentemente dalle capacità del singolo. Pertanto, gli/le insegnanti devono fornire solide competenze di base.
Questa buona pratica, con l’uso della fonetica incorporata in immagini realizzate digitalmente, mira a portare gli studenti e le studentesse neurodivergenti dalla fase pre-alfabetica a quella alfabetica.
Si rivolge a:
1. Alunni e alunne neurodivergenti, in particolare con dislessia. Con l’uso di strategie mnemoniche, mira a far familiarizzare con le lettere consonanti e, di conseguenza, ad aiutare la produzione di parole nuove che iniziano e finiscono con una determinata consonante.
2. Insegnanti alla ricerca di pratiche fonetiche efficaci.

 

Breve descrizione della buona pratica 

Questa strategia mnemonica incorporata è rivolta a studenti e studentesse all’inizio del loro percorso di apprendimento delle lingue straniere. Prima di introdurre le lettere dell’alfabeto, è necessario comprendere chiaramente il funzionamento della fonetica, in previsione di un apprendimento linguistico efficace.
In questa pratica, lo stimolo target (una lettera) è completamente integrato in una flashcard (ad esempio, la lettera /r/ come parte di un robot) che viene mostrata all’allievo. L’insegnante nomina la lettera e attende che venga ripetuta correttamente. In questo modo, l’insegnante associa la lettera al suono e l’alunno crea un collegamento tra la lettera e l’immagine, rendendo più facile il richiamo, la memorizzazione e l’uso corretto delle informazioni in futuro.
Un elemento che può potenzialmente entrare a far parte del processo sono i jingle. Abbinare il suono della lettera a una filastrocca può essere ancora più efficace, poiché bambini e bambine piccoli hanno un’affinità con le canzoni. Se riusciamo a far sì che si fissi nella memoria, a lungo andare sarà molto più facile ricordare il suono e il nome della lettera.
La durata di questo metodo fino al raggiungimento dei risultati varia a seconda delle difficoltà e delle capacità degli alunni.

 

3 Principi di apprendimento chiave che sono stati utilizzati in questa buona pratica per supportare studenti e studentesse neurodivergenti

1. Uso di immagini per rendere l’apprendimento più facile e divertente. Le pratiche che utilizzano più di un senso danno risultati ottimali quando si tratta di bambini e bambine neurodivergenti. Introducendo un aiuto visivo, rendiamo le nuove informazioni immediatamente facili da ricordare. In questo caso, l’ausilio visivo può essere una figura popolare della cultura pop, per aumentare le possibilità di memorizzazione delle informazioni. Quando studenti e studentesse vedono il loro personaggio preferito dei cartoni animati o dei fumetti, si attivano e vedono il processo come un gioco. Diventano immediatamente più interessati e di conseguenza coinvolti. Rendendo divertente la caratteristica principale della pratica, garantiamo agli studenti e alle studentesse un maggiore impegno e una maggiore conoscenza.
2. Produrre parole nuove è un modo per incorporare nuove conoscenze e aumentare la fiducia in sé stessi. L’apprendimento non ha senso se non si è in grado di utilizzarlo.  In questa pratica, poiché l’acquisizione della corrispondenza lettera-suono è solo il primo passo, è di fondamentale importanza incoraggiare gli studenti e le studentesse a mettere in pratica ciò che hanno imparato, in quanto vedono che ciò che hanno fatto funziona davvero. Questo è importante non solo per i loro progressi, ma anche per la loro autostima. I bambini e le bambine neurodivergenti, inoltre, potrebbero non avere fiducia in sé stessi a causa di confronti e materiali inadeguati, che li scoraggiano e li spingono a rinunciare. Tuttavia, quando vengono incoraggiati a mettere in pratica le loro nuove capacità, si rendono conto di poter imparare e imparano, hanno solo bisogno di ricevere gli strumenti giusti. Di conseguenza, la loro fiducia aumenta e diventano più desiderosi di imparare.
3. Rafforzare la capacità alfabetica, che è la chiave per rafforzare la lettura. Come avviene di solito per qualsiasi cosa, costruire fondamenta solide significa costruire una struttura solida. Per quanto riguarda l’apprendimento delle lingue, queste fondamenta sono le conoscenze alfabetiche. Gli studenti e le studentesse, quando affrontano una lingua straniera, devono confrontarsi con un nuovo sistema di suoni e talvolta con un alfabeto completamente nuovo. Assicurandoci che gli alunni e le alunne abbiano acquisito la conoscenza fonemica, compiamo il primo importante passo verso l’acquisizione della lingua. Da quel momento in poi, gli/le insegnanti possono iniziare a costruire dal basso verso l’alto. Dai fonemi alle parole, dalle parole alle frasi, dalle frasi ai testi. E naturalmente, avendo acquisito le informazioni di base, è più facile costruire l’uso complessivo della lingua.

 

 

Strategie utilizzate come parte delle buone pratiche
Strategie per modificare o creare materiali didattici adatti alle diverse abilità.
Creare un ambiente di classe positivo e solidale.

 

Risultati e impatto

Nello studio di questa buona pratica, i risultati possono essere considerati solo incoraggianti.
Prima di applicare la nuova tecnica con bambini e bambine neurodivergenti, le loro prestazioni in termini di accuratezza delle lettere e dei suoni erano inferiori al livello di base. Con l’introduzione delle flashcard mnemoniche, i dati sull’accuratezza hanno mostrato una tendenza all’aumento. Tuttavia, vale la pena di sottolineare che l’accuratezza lettera-nome ha mostrato un incremento molto più consistente.
Inoltre, tutti gli alunni e le alunne erano in grado di produrre parole nuove che iniziavano e/o terminavano con la lettera scelta. Naturalmente, il numero di parole prodotte dipendeva dai progressi individuali e dalle capacità di apprendimento di ciascun bambino. È vero però che tutti sono stati in grado di raggiungere questo obiettivo.
Un altro aspetto degno di nota è che tutti e tutte hanno avuto un atteggiamento positivo nei confronti del metodo. È importante coinvolgere con attività piacevoli, perché solo così possiamo essere sicuri che la classe parteciperà attivamente alla lezione e al processo di apprendimento in generale.
Inoltre, una volta raggiunto la padronanza di tutte le corrispondenze lettera-suono, c’è stato un evidente aumento della fiducia, che i ricercatori hanno potuto constatare grazie alla volontà di creare parole nuove. Aiutando gli studenti e le studentesse a raggiungere piccole vittorie, una alla volta, li aiutiamo a costruire una storia di successi. Di conseguenza, è molto probabile che sviluppino un senso di autoefficacia e che acquisiscano fiducia nelle loro capacità.
Infine, le famiglie hanno espresso il loro apprezzamento per il metodo e per i risultati positivi e l’impatto che ha avuto sui loro figli e sulle loro figlie nel complesso.

 

Perché questa può essere considerata una buona pratica?

La pratica mnemonica è stata utile a tutti gli studenti e studentesse in tutti i livelli accademici, dalla scuola primaria all’istruzione superiore. Grazie alla sua natura versatile, può essere adattata a diverse aree accademiche, ma ha un successo specifico e documentato nell’aumentare la ritenzione del lessico e delle informazioni fattuali in particolare nei bambini e nelle bambine neurodivergenti.
L’efficacia delle strategie mnemoniche nell’acquisizione della corrispondenza lettera-suono è stata documentata più volte dalla ricerca. Questa pratica è stata oggetto di numerosi studi per più di due decenni. Con una semplice ricerca, possiamo trovare una moltitudine di ricercatori che attestano l’efficacia di questa pratica.
Come già detto, lo studio da cui è stata tratta questa pratica ha dato solo risultati positivi per tutti/e i/le partecipanti, rendendola così una tecnica di successo per l’insegnamento della consapevolezza fonemica.
Inoltre, l’atteggiamento mantenuto dagli studenti e dalle studentesse durante il processo e il feedback finale dato da loro stessi e dalle famiglie costituiscono una buona pratica, in quanto hanno soddisfatto le aspettative.

Trasferibilità
Questa pratica è facilmente trasferibile a qualsiasi lingua si voglia imparare, a qualsiasi livello e a tutti gli studenti e studentesse.
Dato che stiamo discutendo le basi stesse di una lingua, questa pratica può essere implementata in un ambiente educativo generale, indipendentemente dalle capacità degli studenti e delle studentesse. Dovrebbe essere considerata un’introduzione alla lingua target, il che significa che può essere utilizzata anche dalla prima classe della scuola primaria, dato che la maggior parte delle scuole in Europa introduce la L2 (di solito l’inglese) nelle prime due classi della scuola primaria.
Nella sua fase finale, le strategie mnemoniche incorporate potrebbero anche diventare un gioco in classe. Si potrebbe, ad esempio, dividere la classe in gruppi e assegnare diverse lettere alla volta per vedere quale squadra riesce a trovare più parole che iniziano o finiscono con la lettera in questione.
Inoltre, nelle lingue basate sul latino o sull’alfabeto cirillico, che condividono in gran parte lo stesso alfabeto e, in alcuni casi, contengono persino parole uguali o simili per lo stesso oggetto, sarebbe molto utile per gli alunni collegare le flashcard e le lettere che rappresentano a qualcosa che già conoscono nella loro lingua madre. In questo modo, saranno in grado di ricordare la fonetica senza sforzo.

Risorse utilizzate come parte della Buona pratica

Le flashcard mnemoniche utilizzate in questo esercizio possono essere create in due modi. A mano o con l’aiuto di un computer e di una stampante.
Il primo metodo richiede più tempo e impegno da parte dell’insegnante. Richiede anche di essere creativi e artistici, cosa che non sempre è possibile, e quindi rende il processo incredibilmente lungo, complicato e quasi impossibile. Tuttavia, per chi ha un’inclinazione artistica, potrebbe essere un processo divertente.
D’altra parte, l’uso del computer è un metodo molto più efficace ed efficiente. Gli/le insegnanti non devono semplicemente creare e stampare le flashcard. È anche molto probabile che gli esempi nella maggior parte delle lingue ben studiate esistano già su Internet, pronti per essere utilizzati.

 

Criticità 

Forse l’unico problema che potrebbe potenzialmente ostacolare il successo di questo metodo è la mancanza di conoscenza dell’insegnamento della fonetica da parte degli/delle insegnanti. Prima di applicare il metodo in classe, devono studiare a fondo o addirittura partecipare a seminari di formazione. Solo in questo caso potranno assicurarsi di non creare ulteriore confusione, aumentando la possibile frustrazione della classe.
Un’altra questione critica, che riguarda anche gli/le insegnanti, è il loro atteggiamento nei confronti degli studenti. Devono essere incoraggianti e pazienti, senza creare un ambiente ostile di fronte alle difficoltà, e devono trovare il modo di aiutare gli studenti e le studentesse senza aggiungere ulteriore stress.

Eventuali, ulteriori lezioni apprese che possiamo trarre da questo esempio di buona pratica

Dal momento che abbiamo a che fare con la fase iniziale dell’acquisizione di una lingua e molto probabilmente con studenti e studentesse molto giovani, questa pratica ci aiuta a tenere a mente di fissare obiettivi realistici. Quando si impara una lingua straniera, è particolarmente difficile e ancora più impegnativo per alunni e alunne neurodivergenti diventare consapevoli dal punto di vista fonologico. Le aspettative degli/delle insegnanti dovrebbero essere ridotte al minimo e abbassate per raggiungere un obiettivo di cui gli studenti vedono l’utilità pratica.
Inoltre, ci ricorda che l’apprendimento è un processo costante che deve continuare, indipendentemente dai risultati ottenuti. In questo caso, quando l’acquisizione di lettere-suono e lettere-nome è stata completata, dovrebbe essere considerata come il punto di valutazione da cui l’insegnante può iniziare a valutare le capacità degli studenti e delle studentesse e non la fine dell’insegnamento. Questo è stato evidente con la volontà degli alunni e delle alunne di produrre parole nuove.
Infine, anche se sappiamo come funzionano le strategie mnemoniche, è necessario condurre ulteriori studi su questa specifica pratica mnemonica incorporata, poiché è ancora a uno stadio iniziale. È necessario svilupparla in un’ulteriore pratica che possa essere utilizzata nelle fasi successive. Ha il potenziale per diventare multisensoriale e quindi più efficace per studenti e studentesse neurodivergenti.