Paese studiato: Italia
Tipo di difficoltà di apprendimento supportata dal caso di studio
- Difficoltà dell’apprendimento (dislessia, disortografia, discalculia)
Scopi e obiettivi del caso di studio
Questo caso di studio fornisce una panoramica dei risultati di uno studio riguardante l’applicazione del modello CLIL alla dislessia al fine di proporre strategie metodologiche in grado di aiutare le persone con questo disturbo ad apprendere le lingue. L’opera era rivolta ad alcuni studenti e studentesse calabresi che hanno iniziato ad imparare lo spagnolo. Dopo una breve discussione sulla dislessia e sul modello CLIL, sottolineeremo il miglioramento mostrato dal gruppo sperimentale.
Lo studio conferma che il CLIL può essere un facilitatore dell’apprendimento.
«Il CLIL è un approccio in cui una lingua straniera viene utilizzata come strumento per l’apprendimento di una materia non linguistica in cui sia la lingua che la materia hanno un ruolo comune». (Marsh in Coyle: 2006)
Breve descrizione del caso di studio
La ricerca è stata condotta su un campione di 13 studenti e studentesse calabresi della stessa fascia d’età (10 anni) divisi in due gruppi: il gruppo P1-8 è composto da otto studenti e studentesse con dislessia, disgrafia e disortografia che hanno studiato spagnolo solo per un breve periodo (circa un anno), grazie a un progetto extracurriculare; il gruppo S1-5 è composto da studenti e studentesse che non presentano nessuna delle difficoltà di apprendimento sopra menzionate e hanno un livello di conoscenza della lingua spagnola pari a quello degli altri studenti e studentesse. Hanno partecipato al caso di studio come gruppo di controllo e i risultati ottenuti sono stati utilizzati per il confronto.
Entrambi i gruppi hanno testato un’unità didattica creata appositamente per il caso di studio. L’unità consisteva in tre lezioni di circa un’ora e mezza ciascuna, e mezz’ora dedicata all’interazione. Oltre alla sfera fonetico-fonologica, sono state osservate le sfere morfologiche e sintattiche. Per ciascuna delle suddette aree, sono state esaminate le variabili che creano maggiori difficoltà per gli studenti e studentesse di lingua italiana nell’apprendimento dello spagnolo (Calvi 1995; Carrera Díaz 2007).
A livello fonetico-fonologico, utilizzando Praat (un programma freeware per l’analisi e la ricostruzione di segnali acustici del parlato), i ricercatori hanno analizzato il suono analizzando lo spettrogramma.
Per quanto riguarda la morfologia, sono stati verificati i progressi sia per il gruppo di studenti e studentesse con dislessia che per il gruppo di controllo. È stato chiesto loro di produrre la forma negativa dell’aggettivo.
Per quanto riguarda il livello sintattico, l’analisi si è rivelata un po’ più complessa. È stato infatti necessario isolare le singole variabili considerate. Sono state esaminate solo le produzioni che, con certezza, potevano essere attribuite alla conoscenza o alla mancata conoscenza delle norme loro proposte e che non potevano essere state influenzate da un transfer della loro L1.
3 Principi di apprendimento chiave che sono stati utilizzati in questo caso di studio per supportare studenti e studentesse neurodivergenti
1. Promuovere approcci finalizzati all’insegnamento simultaneo sia del contenuto della materia che di una seconda lingua.
2. Supportare le competenze linguistiche degli studenti e delle studentesse fornendo un ambiente immersivo in cui utilizzano la lingua di destinazione per acquisire conoscenze.
3. Aiutare gli studenti e studentesse a impiegare ciò che hanno imparato e a migliorare continuamente le loro competenze.
Strategie utilizzate nell’ambito del caso di studio
Strategie per modificare o creare materiali didattici adatti a diverse abilità.
Creare un ambiente di classe positivo e solidale.
Risultati e impatto
Al termine dell’analisi, che ha esaminato separatamente ciascuno dei due gruppi, sono stati confrontati i risultati ottenuti. Per quanto riguarda la fonetica, si può osservare che, mentre il gruppo P1-8 tende a migliorare inizialmente e a stabilizzarsi successivamente, il gruppo S1-5 mostra un miglioramento progressivo dalla prima alla terza lezione. Per quanto riguarda la morfologia, invece, è facile verificare che, a differenza della fonetica, è il gruppo P1-8 a migliorare tra la seconda e la terza lezione. La differenza si spiega in quanto il livello morfologico è meno immediato rispetto a quello fonetico-fonologico e richiede quindi una maggiore riflessione sul fenomeno considerato al fine di farlo proprio e poi metterlo in pratica. Le stesse considerazioni possono essere fatte rispetto alla sintassi. Il gruppo P1-8 scende dal 28% al 17,5% e il gruppo S1-5 dal 34,4% al 14,4%. Anche in questo caso, inizialmente vengono commessi errori, che vengono riflessi, realizzati e successivamente applicati correttamente.
Perché questo caso di studio può essere utile per la ricerca del progetto?
Questo caso di studio fornisce prove tangibili dell’impatto positivo del CLIL in un contesto reale. Tale storia di successo da un caso di studio può ispirare e incoraggiare altri i/le docenti ad adottare il CLIL. In effetti, alcuni i/le docenti o parti interessate potrebbero essere scettici sull’efficacia del CLIL. Questo caso di studio ben documentato con risultati misurabili può aiutare a dissipare i dubbi e fornire prove dell’impatto positivo sia sulla competenza linguistica che sulla conoscenza dei contenuti.
Fornendo l’efficacia del CLIL per l’apprendimento delle lingue straniere nei bambini e bambine neurodivergenti, lo studio aiuta a costruire un caso convincente per l’adattamento del CLIL in diversi contesti educativi.
Trasferibilità
Questo caso di studio sull’efficacia del CLIL per l’apprendimento delle lingue straniere nei bambini e bambine neurodivergenti può essere una risorsa preziosa per i/le docenti, ricercatori e responsabili politici in vari contesti. Può essere utilizzato in diversi contesti:
a. Sviluppo professionale degli/delle insegnanti: il caso di studio può essere utilizzato come base per programmi di formazione degli/le insegnanti. Gli i/le docenti di diverse istituzioni e paesi possono beneficiare delle strategie impiegate nel caso di studio per supportare meglio i bambini e le bambine neurodivergenti nell’apprendimento delle lingue straniere.
b. Progettazione del curriculum: le intuizioni del caso di studio possono contribuire ad adattare i curricula che integrano i principi CLIL, garantendo l’inclusione e rispondendo alle esigenze degli studenti e studentesse neurodivergenti.
c. Programmi di educazione speciale: le istituzioni educative possono utilizzare i risultati dello studio per adattare o progettare programmi di studio che integrino i principi CLIL, assicurandosi di affrontare le esigenze degli studenti e studentesse neurodivergenti e promuovere la loro inclusione sociale.
d. Scambio di buone pratiche: il caso di studio può essere condiviso a livello dell’UE contribuendo allo scambio di buone pratiche nell’insegnamento delle lingue. Gli i/le docenti e i responsabili politici di diversi paesi possono imparare dalle strategie impiegate e adattarle ai propri contesti.
Risorse utilizzate nell’ambito del caso di studio
https://edizionicafoscari.unive.it/media/pdf/article/elle/2015/11/art-10.14277-2280-6792-EL.LE-4-2-15-4.pdf
Criticità
Manca il feedback degli studenti e studentesse sull’esperienza di apprendimento complessiva.
Eventuali, ulteriori lezioni apprese che possiamo trarre da questo caso di studio
Ulteriori indagini sui fattori specifici che contribuiscono al successo del CLIL nei bambini e bambine neurodivergenti. Questo può portare allo sviluppo di interventi più mirati.
Eventuali informazioni o risorse aggiuntive
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